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Themes of the Climate Reality Leadership Training in Rome 

June 28-30, 2024

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Introduction

Introduzione

Southern Europe and the Mediterranean are a critical region in addressing the global climate crisis and a bellwether for the future of energy transition worldwide.  

The challenges faced by countries across southern Europe are profound. From devastating floods to lethal heat waves and terrifying wildfires, extreme weather and climate events are fast becoming reality for the region, threatening some of the world's greatest farmlands and major cities. Italy even surpassed, though likely only temporarily, the 1.5-degree Celsius mark last year. Right-wing sentiments and anti-green backlash could jeopardize climate action and energy transition at a critical time.

Nevertheless, reasons for optimism remain. Civil society across the region is pressing for change, even when governments falter. Entrepreneurs at countless small and medium-sized businesses are pioneering new approaches to circular economies that support communities and better our planet. Faith and youth groups are building coalitions and urging change at the national and regional levels. Advanced technologies, such as satellites employed by Climate TRACE, are providing new tools for research and action, helping identify emissions sources at every level. 

In this context, former US Vice President Al Gore and The Climate Reality Project will hold a multi-day Climate Reality Leadership Training in Rome this June to connect, galvanize, and empower advocates from across southern Europe and the Mediterranean to take action on climate. Join us and become part of a global community of change-makers working for practical climate solutions, a just transition to clean energy, and a better future for all. 

L’Europa meridionale e il Mediterraneo sono una regione di importanza cruciale nel quadro della crisi climatica globale e svolgono un ruolo di punta a livello internazionale per il futuro della transizione ecologica.

Le sfide che i paesi dell’Europa meridionale si trovano ad affrontare sono impegnative.  Inondazioni devastanti, ondate di calore mortali e incendi spaventosi: questi eventi climatici e meteorologici estremi stanno rapidamente diventando la normalità nella regione e minacciano alcune delle principali distese agricole e città del mondo. L’anno scorso, l’Italia ha persino superato, a quanto pare solo temporaneamente, la soglia di 1,5°C. L’avanzata delle destre e del fronte anti-green potrebbero mettere a rischio l’azione climatica e la transizione energetica, in un momento critico.

Ma c’è ancora motivo per essere ottimisti. La società civile in tutta la regione preme per il cambiamento, anche quando i governi tentennano. Gli imprenditori di moltissime aziende di piccole e medie dimensioni sperimentano nuovi approcci all’economia circolare, per il bene delle comunità e del pianeta. Gruppi religiosi e giovanili formano coalizioni e chiedono il cambiamento a livello nazionale e regionale. Tecnologie avanzate come i satelliti utilizzati da Climate TRACE offrono nuovi strumenti di ricerca e di azione, e contribuiscono a identificare le fonti di emissioni, a ogni livello.

In questo contesto, l’ex Vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore e The Climate Reality Project organizzeranno un Climate Reality Leadership Training di più giorni a Roma, nel mese di giugno, per fare rete, galvanizzare gli attivisti provenienti da tutta l’Europa meridionale e dal Mediterraneo e fornire loro gli strumenti per agire per il clima. Unisciti a noi ed entra a far parte di una comunità globale di artefici del cambiamento che si adoperano per soluzioni climatiche pratiche, per una transizione energetica giusta e per un futuro migliore per tutti.

Reimagining a Clean Energy Future: Driving a Socially Just Energy Transition

Reimmaginare un futuro di energia pulita: verso una transizione energetica socialmente giusta

Many EU member states responded to Russian aggression in Ukraine by increasing investments in renewables and accelerating energy transition plans through the REPowerEU initiative. Italy, however, has stalled on its transition away from fossil fuels and sought out new gas supplies in North Africa through its new Mattei Plan.

Italy is at a crossroads on energy, facing both significant climate impacts and real challenges in transitioning to cleaner sources of electricity. The division between the wealthier, industrial North and more agrarian South has created inequities in resources for an energy transition. Available funds for climate solutions across Europe are in debate, as recently evidenced by the farmers’ protests. Furthermore, as Mediterranean economies largely depend on income from nature-based tourism, the climate crisis poses compounding risks to the environmental and financial stability of these countries. Southern Europe, particularly the rural or coastal areas, need more dedicated financing to support a transition to clean energy and protect communities from intense climate risks.  

The challenges go beyond finance, as a tradition of automotive and internal combustion engine manufacturing has created widespread resistance to the adoption of electric vehicles (often encouraged by lobbying and disinformation from the industry and government). And renewable energy projects face strong local opposition, with Italians concerned about their impact on the nation's fabled landscape.

The Meloni government has responded to these intersecting climate and cultural challenges by trying to have it both ways. In public rhetoric, the government has downplayed the climate threat while backtracking on its international commitments and investing in new gas projects. In its actual policies and practices, however, Italy has been far more pragmatic, making a major contribution to the UN loss and damage fund for climate vulnerable countries at the most recent COP 28.

With temperatures rising and just six years remaining for the world to halve emissions, Italy, one of the EU’s top economies — and one of its top carbon polluters – must move forward in transitioning away from fossil fuels. The only question is how fast and how fairly it will. As host of the G7, the country has an opportunity to galvanize action across the bloc toward true climate solutions. With the impending deadline for new NDCs, Italy and all other EU member states must drastically step up their ambition to accelerate emission reductions and substantially increase their climate finance contributions for the Global South.  

This training will explore ways to forward an energy transition, even within a trying political environment. It will also highlight how the movement can enlist civil society, business, youth, and faith groups to go beyond traditional urban-rural and left-right divides to create a new way forward for climate action. 

Molti Stati membri dell’UE hanno reagito all’aggressione russa dell’Ucraina incrementando gli investimenti nelle rinnovabili e accelerando i programmi di transizione energetica con l’iniziativa REPowerEU. In Italia, invece, la transizione dai combustibili fossili ha subito una battuta d’arresto e, con il nuovo Piano Mattei, il Paese si è messo alla ricerca di nuove forniture di gas in Nord Africa.

Dal punto di vista energetico, l’Italia si trova a un bivio, dovendo affrontare sia gli importanti impatti climatici che le sfide reali nella transizione verso fonti più pulite. La divisione tra il Nord, più ricco e industriale, e il Sud, a prevalenza agricola, ha generato diseguaglianze nelle risorse per la transizione energetica. I fondi disponibili per le soluzioni climatiche sono oggetto di discussione in tutta Europa, come hanno dimostrato le recenti proteste degli agricoltori. Inoltre, se da un lato le economie mediterranee dipendono in larga misura dai ricavi provenienti da un turismo legato alle bellezze naturali, dall’altro la crisi climatica presenta rischi crescenti per la stabilità ambientale e finanziaria di questi paesi. L’Europa meridionale, in particolare le zone rurali o costiere, necessitano di finanziamenti mirati per sostenere la transizione energetica e proteggere le comunità dagli elevati rischi climatici.

Le sfide non riguardano solo gli aspetti finanziari: il Paese vanta una lunga tradizione nella produzione automobilistica e di motori endotermici, che ha creato una diffusa resistenza verso l’adozione di veicoli elettrici (spesso incoraggiata dall’attività di lobbying e dalla disinformazione alimentata dall’industria e dal governo).I progetti sulle rinnovabili incontrano una forte opposizione locale, e gli italiani sono preoccupati per il loro impatto sul meraviglioso paesaggio del Paese.

Il governo Meloni ha risposto a queste sfide climatico-culturali cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Nella retorica pubblica, il governo ha sminuito i rischi legati al cambiamento climatico, ha fatto marcia indietro rispetto ai suoi impegni internazionali e ha investito in nuovi progetti sul gas. Nella prassi e nell’azione politica, l’Italia è stata invece molto più pragmatica e nel corso dell’ultima COP 28 ha fornito un importante contributo al Fondo per le perdite e i danni dell’ONU a favore dei paesi più vulnerabili al clima.

Le temperature aumentano e restano solo sei anni per dimezzare le emissioni. L’Italia, una delle principali economie dell’UE — e uno dei principali emettitori di CO2 – deve proseguire i suoi sforzi verso una transizione dai combustibili fossili. Rimane da capire quanto velocemente e quanto equamente riuscirà a farlo. Paese ospite del G7, ha la possibilità di favorire in tutto il Gruppo azioni che portino a vere soluzioni climatiche. Con l’imminente scadenza dei nuovi Contributi determinati a livello nazionale (NDC), l’Italia e tutti gli altri Stati membri dell’UE devono alzare drasticamente le loro ambizioni per accelerare la riduzione delle emissioni e aumentare in modo sostanziale i contributi finanziari per il clima a favore del Sud globale.

Nel corso del training valuteremo come portare avanti una transizione energetica, anche in un  contesto politico difficile. Vedremo in che modo il movimento possa coinvolgere la società civile, le imprese, i giovani e i gruppi religiosi, e superare le tradizionali divisioni tra città e campagna, destra e sinistra per trovare un nuovo modo di promuovere l’azione climatica.

Building Community Resiliency: Innovations from the Countryside to the City

Costruire comunità resilienti: innovazioni dalla campagna alla città

In countries like Italy, where small farms are the lifeblood of communities, cultures, and economies, the threat of climate change is nothing short of existential. Powerful storms and punishing droughts not only slash agricultural yields, but also force families from the communities they've called home for generations and put growing economic strain on smallholders. Extreme water insecurity currently poses immense threats to livelihoods in the region, resulting in the recent dessication of Italy’s Po Valley. Meanwhile, Cataluña has introduced water rations, as it battled both the most severe drought the Spanish region has seen this century, and intense flooding in 2023. The European Environmental Agency’s recent assessment that the continent is not prepared to face the harsh climate risks coming its way has put the urgency of addressing this issue front and center.

Southern Europe’s farms need to become more resilient and regenerative to survive these harsh conditions, and greater financial support for climate-adaptive measures and innovation will be key to building the sector’s social, economic, and environmental resiliency. In Italy, a good example of the innovation needed in the agricultural sector can be found in the small and medium enterprises that drive the country’s economy. Italian startups grew over 800% between 2013–2022, and there is an opportunity to increase low-carbon innovation, attract new capital, and unlock similar growth in agriculture as well. With agriculture contributing 8.2% of Italy's emissions, innovation can both bring benefits to farming communities and help the nation move forward to a low-carbon future.

Great urban centers across the region face dangers of their own, as summer heat waves, extreme water scarcity, and increasing air pollution are pervasive and turn deadly year after year. Civil society can play a crucial role in developing innovative responses to meet these growing threats. As just one example, efforts to reduce the urban heat island effect in cities by increasing green spaces or improving water management systems will be key to creating more climate-prepared communities.  

This training will explore the fast-evolving landscape and ways to build inclusive, adaptable, and resilient communities across urban and rural settings equipped to navigate the challenges of a warming world. 

In paesi come l’Italia, dove le piccole aziende agricole costituiscono la linfa di comunità, culture ed economie, il cambiamento climatico è una vera e propria minaccia alla loro esistenza. Violenti tempeste e siccità devastanti riducono significativamente le rese agricole, obbligano le famiglie ad abbandonare i luoghi dove hanno vissuto per generazioni e mettono a dura prova i piccoli agricoltori. L’estrema insicurezza idrica rappresenta una minaccia immensa per la sopravvivenza nella regione, come ha mostrato la recente secca del Po. Nel 2023, mentre lottava contro la siccità più grave che la regione iberica abbia visto in questo secolo, e devastanti inondazioni, la Catalogna ha introdotto il razionamento idrico. La recente valutazione dell’Agenzia europea dell’ambiente, secondo cui il continente non è pronto ad affrontare i gravi rischi climatici che si profilano all’orizzonte, ha messo in primo piano l’urgenza di affrontare la questione.

Le aziende agricole dell’Europa meridionale devono diventare più resilienti e rigenerative per sopravvivere a queste difficili condizioni, e un maggior sostegno finanziario alle misure di adattamento al cambiamento climatico sarà fondamentale per costruire la resilienza sociale, economica e ambientale del settore. In Italia, le piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura dell’economia nazionale forniscono un buon esempio per quell’innovazione necessaria in agricoltura. Le startup italiane sono cresciute di oltre l’800% tra il 2013 e il 2022, ma anche il settore agricolo può essere oggetto di maggiori innovazioni a basse emissioni di carbonio, attirare nuovi capitali e promuovere una crescita analoga. L’agricoltura contribuisce per l’8,2% alle emissioni italiane, pertanto le innovazioni possono portare benefici alle comunità agricole e aiutare il paese a costruire un futuro a basse emissioni.

Anche i grandi centri urbani della regione si trovano ad affrontare i pericoli legati al clima, con un aumento delle ondate di calore estive, dei fenomeni siccitosi estremi e dell’inquinamento atmosferico, che mietono vittime ogni anno.La società civile può svolgere un ruolo cruciale nel trovare risposte innovative a queste crescenti minacce. Per fare un esempio, gli interventi volti a ridurre l’effetto isola di calore nelle città aumentando gli spazi verdi o migliorando i sistemi di gestione idrica saranno fondamentali per preparare meglio le comunità al cambiamento climatico.

Nel corso del training esamineremo il paesaggio, in rapido cambiamento, e valuteremo come costruire comunità inclusive, adattabili e resilienti nei contesti urbani e rurali, attrezzate per affrontare le sfide di un mondo sempre più caldo.

Fighting Pervasive Greenwashing and Disinformation

Combattere la pervasività di greenwashing e disinformazione

Despite the immense climate risks posed to the region, fossil fuel interests and major utilities across Europe have shown little movement toward changing business models that have generated extraordinary profits and political influence. Rather than outright denial of the climate threat, the industry increasingly downplays the urgency of energy transition or misrepresents its initiatives as central to that transition by promoting false solutions as sustainable strategies to reach net zero. 

Greenwashing is pervasive, and gas interests are largely intertwined with politics, media, universities, and culture. One of the most pervasive examples of this tactic is driven by Eni — Italy’s primary oil and gas provider — who sponsors many major football clubs and a top musical festival. These obstacles have led to a lack of public clarity and diminished political will to make the difficult short-term choices necessary to stave off climate catastrophe and build a livable clean energy future.  

While Eni may be one of the main perpetrators in Italy, they are not the only ones spreading disinformation. Carbon Tracker’s recent scorecard underlined failings of global fossil fuel companies to meet the Paris Agreement, including the Madrid-based Repsol gas and petrochemical company. Greenwashing has been identified as an issue across the bloc, as evidenced by the Euroupean Union’s Directive on Green Claims proposal from 2023, attempting to regulate green claims in advertising given the prevalence of widespread misleading or false claims.

While political and economic pressures often dissuade action against major corporations, like Eni, a recent lawsuit led by Greenpeace Italy and the Italian think tank ReCommon calls out the company’s greenwashing tactics – the first action of this kind against the company. The training will highlight examples of disinformation, offering strategies to uncover the truth and hold greenwashers accountable. 

Nonostante gli immensi rischi climatici che la regione deve affrontare, gli interessi legati ai combustibili fossili e le principali socetà di servizi pubblici di tutta Europa hanno manifestato una scarsa volontà di cambiare i modelli di business che hanno generato extraprofitti e influenza politica. Invece di negare completamente la minaccia climatica, il settore sminuisce sempre più l’urgenza della transizione energetica e presenta le proprie iniziative in modo fuorviante, definendole centrali per la transizione, strategie sostenibili volte a raggiungere zero emissioni nette, quando non sono altro che false soluzioni.

Il greenwashing è pervasivo, e gli interessi del settore del gas si intrecciano profondamente con la politica, i media, le università e la cultura. Uno degli esempi più diffusi di questa tattica è quello di Eni — principale fornitore italiano di gas e petrolio  — che sponsorizza molte squadre di calcio e uno dei più famosi festival della canzone italiana. Questi ostacoli hanno portato a una mancanza di chiarezza che non giova all’opinione pubblica e a una minor volontà politica di prendere le difficili decisioni di breve periodo, necessarie per evitare la catastrofe climatica e costruire un futuro rinnovabile e vivibile.

Sebbene Eni sia uno dei principali responsabili in Italia, non è l’unico a diffondere disinformazione. La recente scorecard di Carbon Tracker ha evidenziato il mancato rispetto dell’Accordo di Parigi da parte delle società globali di combustibili fossili, tra cui Repsol, azienda del settore gas e petrolchimico, con sede a Madrid. Il greenwashing è stato identificato come problema un po’ ovunque, secondo quanto evidenziato dalla proposta di direttiva UE sulle dichiarazioni ambientali del 2023, che cerca di regolamentare i “green claim” nella pubblicità, considerata la grande diffusione di affermazioni false o fuorvianti.

Le pressioni politiche ed economiche spesso dissuadono dall’intentare azioni contro le grandi aziende come Eni, ma la recente causa civile promossa da Greenpeace Italia e dal think tank italiano ReCommon (la prima azione di questo tipo nei suoi confronti) ha denunciato le tattiche di greenwashing dell’azienda. Nel corso del training esamineremo esempi di disinformazione, e proporremo strategie per scoprire la verità e per chiamare a rendere conto del loro operato i greenwasher.

Building a Collective Citizen Movement

Costruire un movimento collettivo dei cittadini

With the political landscape changing, Italy, and southern Europe more broadly, need a new narrative for climate action and energy transition that rises above long-standing divisions and speaks to the realities of working people's lives and the challenges ahead. 

Devastating climate impacts have ripple effects across the region, as families fleeing climate devastation around the Mediterranean fill cities, only to find themselves back on the frontlines of severe climate impacts. Creating the connection between these events and their causes is essential to building momentum for community-driven climate solutions.  

With many struggling to navigate this new and rapidly changing world, populist politicians are increasingly seizing on widespread anxiety to build power, demonizing migrants and attacking green policies at a critical time. Initiatives like the proposed Mattei Plan attempt to frame Italy’s anti-immigration policies through the guise of development exchanges across Africa. While Italy portrays this approach as a solution to the root causes of migration, it also continues to expand fossil fuel operations, thereby ensuring continual climate harms.  

The training will highlight the benefits of a just transition to support stronger economies, good jobs, and positive health outcomes, centering the voice of workers and communities most impacted. It will also offer effective communication strategies to spread true climate information to diverse audiences, opportunities to connect on shared values and aspirations, and skills to build a broad-based movement to drive real policy change and advance climate solutions.  

Con il cambiamento del panorama politico l’Italia, e in generale l’Europa meridionale, hanno bisogno di una nuova narrazione per l’azione climatica e la transizione energetica. Una narrazione che superi le storiche divisioni e parli alla realtà delle vite dei lavoratori e delle sfide che incombono.

Le conseguenze devastanti del cambiamento climatico si propagano in tutta la regione e le famiglie che fuggono dalle devastazioni nel bacino del Mediterraneo si riversano nelle città, per trovarsi nuovamente in prima linea ad affontare i gravi impatti climatici. Creare un nesso tra questi eventi e le loro cause è essenziale per dare impulso a soluzioni climatiche a guida comunitaria.

Molte persone lottano per orientarsi in questo nuovo mondo in rapido cambiamento, e i politici populisti fanno sempre più leva sull’ansia diffusa per consolidare il loro potere, demonizzando i migranti e attaccando le politiche verdi in un momento critico. Iniziative come la proposta del Piano Mattei mirano a celare le politiche anti-immigrazione dell’Italia dietro il paravento degli scambi per lo sviluppo in tutta l’Africa. Se da un lato l'Italia dipinge questo approccio come una soluzione alle cause primarie delle migrazioni, dall'altro continua a espandere le attività relative ai combustibili fossili, perpetuando così i danni climatici.

Il training darà risalto ai vantaggi di una transizione giusta per creare economie più forti, buoni posti di lavoro e riflessi positivi sulla salute, mettendo al centro la voce dei lavoratori e delle comunità più colpite. Offrirà inoltre efficaci strategie di comunicazione per diffondere informazioni vere sul clima a un pubblico eterogeneo, opportunità di fare rete su valori e aspirazioni condivise, e competenze per costruire un vasto movimento che produca un reale cambiamento politico e promuova soluzioni climatiche.

Join Us in Rome

Unisciti a noi a Roma

A challenging climate and political moment demands a collective response. This training will help create a more cohesive movement at the regional and national levels to connect and strengthen climate campaigns and actions. Join us this June in Rome to build stronger networks, join partners, and lead on the fight for climate justice with like-minded advocates from across the region. 

Un momento difficile dal punto di vista politico e climatico richiede una risposta collettiva. Il training contribuirà a creare un movimento più coeso a livello regionale e nazionale per mettere in rete e rafforzare le campagne e le azioni per il clima. Vieni a Roma questo giugno per costruire reti più solide, unire le forze ed essere in prima fila nella lotta per la giustizia climatica, assieme agli attivisti di tutta la regione che condividono le tue stesse idee.